Continua a Verona il corso di formazione per tutori volontari di minori stranieri non accompagnati. Il percorso, che conta sulla partecipazione di circa circa novanta persone, è promosso e organizzato dal Garante regionale dei diritti della persona del Veneto, in collaborazione con il Comune di Verona e l’Azienda ULSS 9 Scaligera e con il contributo dell’Istituto Don Calabria nell’ambito del progetto Minori e giovani Stranieri Non Accompagnati: azioni di inclusione e autonomia.
I minori non accompagnati accolti a Verona hanno un’età compresa tra i 15 anni e i 19 anni. Sono prevalentemente di sesso maschile e provengono da Afghanistan, Albania, Bangladesh, Costa d’Avorio, Egitto, Eritrea, Ghana, Gambia, Guinea Conakry, Iraq, Mali, Nigeria, Pakistan, Senegal e Somalia.
Sono principalmente due le motivazioni che spingono questi ragazzi a partire e lasciare i propri Paesi di origine: lavorare e migliorare la propria situazione socio – economica e quella della propria famiglia, oppure fuggire da situazioni di pericolo e/o di conflitto. A Verona, il periodo di permanenza medio presso le comunità di accoglienza è di un anno.
Se ne è parlato nel corso del quinto incontro del corso di formazione per tutori volontari di minori d’età, anche stranieri non accompagnati, promosso e organizzato dal Garante regionale dei diritti della persona del Veneto, in collaborazione con il Comune di Verona e l’Azienda ULSS 9 Scaligera e con il contributo dell‘Istituto Don Calabria nell’ambito del progetto Minori e giovani Stranieri Non Accompagnati: azioni di inclusione e autonomia.
Con l’appuntamento del 27 novembre 2017 ha preso avvio la parte del percorso formativo specificamente dedicata alla tutela dei minori stranieri non accompagnati e richiedenti asilo, che il corso tratta anche alla luce delle novità normative introdotte dalla legge 47/2017. Al centro dell’incontro, gli interventi di Catia Zerbato (Coordinatrice del Servizio MSNA Casa San Benedetto – Istituto Don Calabria) su I minori stranieri non accompagnati (MSNA): chi sono, da dove arrivano e perché, Victoria Ajibola (Ufficio Accoglienza – Comune di Verona) su Volti e storie di minori e Francesca Brunelli (Psicologa e psicoterapeuta, consulente presso il Servizio MSNA, Casa San Benedetto – Istituto Don Calabria) su La relazione di aiuto nella multiculturalità.
Sono circa novanta le persone che hanno preso parte al percorso.
Mentre la funzione principale delle strutture di accoglienza è quella di costruire un Progetto Educativo Individualizzato (PEI) orientato verso l’autonomia, il tutore volontario ha il compito di rappresentare legalmente il maggiore interesse del minore.
Essere tutore non implica la presa in carico domiciliare né quella economica: il tutore volontario svolge compiti di rappresentanza legale, persegue il riconoscimento dei diritti del minore, promuove il suo benessere psico-fisico, lo sostiene e lo consiglia nel suo percorso di integrazione ed educazione, tenendo conto delle sue capacità, inclinazioni naturali e aspirazioni. Una figura importante di riferimento che garantisce a un minore non accompagnato i suoi diritti legali, civili e umani.
Parte fondamentale di questa relazione, sono le aspettative che il minore nutre nei confronti del proprio tutore. È importante che il tutore sia presente e partecipe della quotidianità dei ragazzi e, soprattutto nei momenti di maggiore difficoltà del loro percorso, che sia parte costruttiva di dialogo e confronto. Il tutore è chiamato a mantenere lo stesso rapporto anche con la struttura che ospita il minore per seguire il suo progetto educativo e rappresentare il suo interesse, avviando e mantenendo una relazione di collaborazione e fiducia nei confronti del lavoro dell’organizzazione. Infatti, il PEI sviluppa due ambiti fondamentali per un minore solo: l’autonomia e l’integrazione, aspetti che a loro volta coinvolgono la scuola, il lavoro, la casa, le attività di socializzazione e quelle ludiche.
Il corso, iniziato nel mese di ottobre 2017, terminerà nel mese di gennaio 2018. La formazione sulla condizione, sulla tutela, sull’accoglienza dei minori stranieri non accompagnati e sull’effettività dei diritti loro riconosciuti proseguirà negli incontri successivi, previsti nel mese di dicembre. Al termine del corso, i partecipanti otterranno un attestato che, previo colloquio individuale, darà loro titolo all’inserimento nella banca dati regionale dei tutori volontari gestita dall’Ufficio del Garante e nell’elenco depositato presso il Tribunale per i Minorenni di Venezia di cui all’art. 11 della legge 47/2017.
Minori e giovani Stranieri Non Accompagnati: azioni di inclusione e autonomia: per sapere di più sulle attività del progetto