Officina 47-L’Aquila risponde in maniera propositiva alla seguente intervista, in vista della costituzione di una rete che possa unire le associazioni di settore, sia di vecchia che di nuova costituzione. Nel testo che segue, i referenti dell’associazione raccontano in modo molto sintetico l’esperienza acquisita tramite il percorso di riflessioni e di iniziative utile per i minori stranieri non accompagnati.
Come è nata l’idea dell’associazione e quali sono state le difficoltà riscontrate?
“Durante il corso di formazione dei nuovi tutori è emersa la necessità di creare una rete di contatti e rapporti interna, tramite qualunque strumento, tecnologico e non, a disposizione.
Successivamente, si è deciso tutti insieme con naturalezza di riunirci fisicamente, per cominciare a riferire le prime esperienze di tutori, avendo alcuni ricevuto l’incarico dal Tribunale dei Minori. Altri tutori invece non avevano ancora ricevuto l’affidamento di un minore e quindi erano in trepida attesa dell’assegnazione.
Si sono organizzate successive riunioni, sempre molto partecipate, per condividere le storie dei nostri minori, le difficoltà incontrate dai tutori, gli ostacoli, le incomprensioni con le case-famiglia. Numerosi erano anche i racconti positivi e gioiosi, da cui traspariva l’impegno personale e affettivo nei riguardi di giovani dalle storie spesso molto dolorose e difficili.
Il ripetersi di alcune difficoltà riscontrate dai tutori, per esempio, nei rapporti con le case-famiglia o nell’orientamento del percorso scolastico, lavorativo, del tempo libero dei minori, ha gradualmente fatto condotto all’idea di costituire un gruppo di lavoro che si è poi rapidamente trasformato in un’associazione, sull’onda di un’esperienza modello di una realtà romana, Officina 47. Il rapporto con il Tribunale dei Minori è stato sempre molto costruttivo, sia per la forte motivazione della sua presidente, sia per la disponibilità di giudici onorari nei riguardi dei vari problemi incontrati dai tutori.
Più complessi sono stati invece i rapporti con i servizi sociali del comune di riferimento che, pur presenti sulla carta, non hanno sempre assunto il ruolo atteso di interlocutori privilegiati nei casi di comportamenti problematici e/o di scelte fondamentali nel percorso di alcuni minori”.
Come è avvenuta la costituzione dell’associazione? E quali sono i principali obiettivi raggiunti?
“La costituzione dell’associazione è avvenuta grazie ai consigli di Andrea Salomone, referente del progetto FAMI Monitoraggio della Tutela Volontaria per MSNA, realizzato in Abruzzo dall’Istituto Don Calabria per l’Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza, ed ai suggerimenti della dottoressa Santilli del CSV, preziosa nella stesura sia dello statuto e sia dell’atto costitutivo della nostra associazione, denominata “Officina 47 L’Aquila”. Siamo nati senza uno specifico supporto legale ma sorretti da una forte determinazione di acquisire un ruolo fondamentale nel dialogo con le Comunità ospitanti, con gli Enti Locali e con tutti i soggetti che si occupano direttamente di MSNA al fine di tutelare i diritti dei minori e di migliorare i servizi a loro offerti. Per tale motivo, quindi, l’Associazione si rivolge ai tutori ma anche ai non tutori, e in generale a chiunque intenda impegnarsi per la crescita della cultura dell’accoglienza.
Come previsto dallo statuto è stato nominato un Organo Amministrativo (Direttivo) scelto tra i soci fondatori che sono circa 15. Tale Organo Amministrativo, in carica per 2 anni, verrà rinnovato dall’assemblea dei soci che, nel frattempo, si auspica che aumentino seppur lentamente. L’Organo Amministrativo è costituito da 7 persone tra cui un Presidente e un segretario. Il Presidente ha rappresentato e presentato l’associazione nei numerosi consessi pubblici in cui si affrontavano politiche in favore dei minori.
L’associazione si è concentrata subito sull’elaborazione di un Regolamento e sulla rivisitazione di una bozza di Vademecum finalizzato a definire i rapporti fra l’Associazione da una parte e le case-famiglia di accoglienza che ospitano i minori dall’altra.
Attualmente il Vademecum è alla firma delle varie case-famiglia per una condivisione ufficiale.
Comunque l’Officina 47- L’Aquila non si è mai fermata e ha portato avanti alcune iniziative e approfondimenti che si ritenevano d’interesse non solo per i soci dell’associazione, ma anche per gli altri tutori non soci dell’associazione.
Pertanto, il lavoro, sempre sotto l’attenta supervisione di Andrea Salomone (FAMI), si è concentrato su varie azioni molto importanti tra cui:
- allacciare rapporti con agenzie formative e professionalizzanti del territorio, tra cui per esempio il CNOSS presso l’Istituto Salesiani e la Società Gestione Innovazione (SGI) di Avezzano molto utile perché tra l’altro promotrice di un corso triennale per acconciatore;
- elaborare, dopo un tavolo tecnico specifico, le procedure in modo dettagliato per facilitare il tutore a richiedere le visite odontoiatriche per minori (tale documento è stato inviato ai tutori e disponibile a chi fosse interessato).
Grazie al progetto FAMI, abbiamo partecipato a incontri estremamente preziosi su argomenti vari, tra cui salute, lavoro e accoglienza che hanno ispirato le iniziative dell’Associazione per allargare i contatti con il mondo circostante.
Recentemente ai tutori è stata offerta, sempre grazie al progetto FAMI, anche la possibilità di seguire 4 conversazioni a cura dell’avvocato Barone su temi fondamentali, come le procedure per il permesso di soggiorno e il Prosieguo Amministrativo.
Alcuni mesi fa l’Associazione ha accolto con gioia la notizia della nomina del Garante per l’Infanzia della Regione Abruzzo con cui ha stretto rapporti collaborativi”.
Quali sono le prossime sfide della Vostra associazione?
“Le sfide che attendono l’Associazione sono molteplici e possono essere vinte soprattutto attraverso una rete collaborativa con altre associazioni più mature e avanzate.
Uno degli impegni dell’Associazione, parte del programma iniziale della stessa, è quello di verificare la fattibilità realistica di promuovere una residenzialità in semi-autonomia per i neo-maggiorenni che non riuscissero ad avere il Prosieguo Amministrativo, perdendo il diritto di ospitalità presso le case-famiglie. A questo proposito, l’Associazione è in contatto con il Comune per verificare la fattibilità del progetto che dovrebbe prevedere una cordata di enti sostenitori come fondazioni bancarie ecc. per raccogliere fondi in analogia a quanto è avvenuto in altre città italiane.
Un altro impegno dell’Associazione è quello di dare ai tutori corrette informazioni scritte su alcune tematiche ricorrenti che spesso il tutore deve affrontare da solo:
- percorsi di istruzione e formazione dei minori, cominciando ad illustrare la potenzialità utilissima del Centro Provinciale Istruzione per adulti (CPIA), in realtà poco conosciuto, che permette ai minori di continuare il percorso formativo in vista del loro futuro da adulti;
- procedure per l’iscrizione al Centro per l’impiego con i chiarimenti anche legali sul lavoro minorile. Tale iscrizione può rappresentare un documento prezioso in previsione della richiesta del permesso di soggiorno per adulti.
Un’altra sfida che attende l’Associazione sarà quella di svolgere delle ricerche con il coinvolgimento della case -famiglia per raccogliere delle informazioni molto preziose sui destini dei minori divenuti maggiorenni relativamente al loro inserimento lavorativo, abitativo, integrazione sociale, ecc. traguardi essenziali soprattutto per coloro che perdono il diritto di ospitalità presso le case- famiglia”.
“Riteniamo essenziale per la complessità dei problemi da affrontare da parte dei tutori che si sentono molto responsabili dei destini dei loro minori, la costituzione del progetto Tutori in Rete che si propone un lavoro di raccordo a livello nazionale che preveda anche la pubblicazione periodica di newsletter che racconti storie di successo dei nostri minori”.
Un augurio alle associazioni che si stanno avvicinando al progetto Tutori in Rete e non solo.
“Auguri alle nuove Associazioni che potranno contare su un caldo abbraccio del progetto Tutori in Rete”.