Positivi i primi esiti del monitoraggio del Progetto Never Alone 2018

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Il bilancio complessivo dei principali risultati della prima sessione di monitoraggio del progetto Never Alone 2018 iniziato ad aprile 2019, relativo ai primi 4 mesi di attività, presentato da Fondazione ISMU, è positivo.

 

A tutto il mese di luglio 2019, i minori/neomaggiorenni che hanno usufruito degli interventi sono stati 483 (su 1970 attesi a fine progetto): 192 hanno avviato un percorso di accompagnamento al lavoro, 188 un percorso di accompagnamento alla inclusione sociale e relazionale, 61 un percorso di avviamento all’autonomia abitativa e 263 un percorso di inclusione linguistica e culturale. Sono 196, sempre a fine settembre, i minori/neomaggiorenni che hanno concluso “regolarmente” la partecipazione agli interventi, concentrati soprattutto nelle attività di inclusione linguistica e culturale. Il totale risulta superiore al numero dei minori/neomaggiorenni perché la singola persona può partecipare contemporaneamente a più di un’attività.

 

Nel periodo considerato dal monitoraggio, le diverse partnership hanno dato il via alle diverse attività mostrando un apprezzabile livello di partecipazione e di collaborazione reciproca. Il bilancio complessivo di progetto, rispetto all’avvio delle attività, ha senz’altro il segno più.

 

Le maggiori criticità riguardano la diminuzione del numero di minori/neomaggiorenni stranieri presenti sul territorio, sia per la riduzione degli arrivi che per i trasferimenti in altre sedi. Anche il clima generale, descritto come avverso ai migranti, si traduce nella scarsa disponibilità delle imprese a collaborare per gli inserimenti lavorativi, nelle maggiori difficoltà di attivare l’inserimento sociale, nella scarsa propensione dei proprietari di immobili da affittare a giovani migranti.

 

Un’altra fonte di preoccupazione riguarda le conseguenze del quadro politico/normativo con i cosiddetti Decreti Sicurezza (L. 132/2018), sia in termini di tagli al sistema di accoglienza sia in termini di maggiori difficoltà burocratiche per l’attivazione di percorsi di inserimento socio-lavorativo e che rischia di far cadere nell’irregolarità alcuni utenti nel passaggio alla maggiore età.

 

In conclusione, si ritiene di avere costruito una rete di relazione tra partner e attori territoriali efficace. Anche il coinvolgimento degli enti locali si rivela essere una strategia vincente soprattutto per la possibilità di meglio sensibilizzare la popolazione su alcuni aspetti di maggiore criticità come l’integrazione abitativa. In alcuni casi, la partecipazione passata o in essere al precedente Bando Never Alone facilita la realizzazione delle azioni.

 

Never Alone, per un domani possibile si inserisce nel programma europeo EPIM – European Programme on Integration and Migration, un’iniziativa congiunta di diverse fondazioni europee nata per promuovere progetti con lo stesso obiettivo in Italia, Grecia, Germania e Belgio. I risultati vengono rilevati, validati e diffusi attraverso un sistema di monitoraggio attivo a livello nazionale ed europeo che consente l’individuazione delle migliori pratiche implementate e promuove la loro messa in rete a beneficio di tutti i Paesi e i territori impegnati nell’accoglienza dei giovani stranieri.