Famara e Lamin hanno ricevuto una proposta di contratto di lavoro a tempo indeterminato nelle aziende in cui hanno svolto il tirocinio: il primo lavora come magazziniere in un’azienda attiva nel ramo informatico, mentre il secondo è operaio in un’impresa del campo sanitario. Un resoconto dei percorsi di orientamento e tirocinio realizzati finora nell’ambito del progetto “Ragazzi Harraga”.
A Palermo, quindici ragazzi arrivati in Italia soli hanno terminato i percorsi di orientamento e tirocinio proposti dal progetto Ragazzi Harraga: sono Alì e Kougna della Costa D’Avorio; Hamidou, Nije, Jallow, Mohammed, Ibrahima Fatti, Sheriff e Lamin in arrivo dal Gambia; Bakary, Famara e Saibo dal Senegal, Jibril dal Ghana e infine Conakry e Ibrahima dalla Repubblica di Guinea.
Per alcuni di loro il percorso continuerà. Famara e Lamin hanno ricevuto una proposta di contratto di lavoro a tempo indeterminato nelle aziende in cui hanno svolto il tirocinio: il primo lavorerà come magazziniere alla Click Help, azienda del ramo informatico, mentre il secondo è operaio alla Meditalia, impresa attiva in campo sanitario e nell’assemblaggio di medicinali.
I ragazzi hanno partecipato a un ciclo di orientamento di gruppo di venti ore. Ognuno ha poi beneficiato di un percorso di orientamento individuale di circa quattro ore.
Nel contesto di questo progetto, coordinato da CIAI ma reso possibile grazie a una fitta rete di partner, il tema lavoro è affrontato da SEND, agenzia per il lavoro e la mobilità internazionale con sede a Palermo. Per ciascun beneficiario, SEND prevede un accompagnamento che parte dall’analisi delle competenze e conoscenze fino all’incontro con l’azienda per lo svolgimento dei tirocini.
«I giovani che incontriamo nel nostro lavoro sono in Italia da non più di 24 mesi – spiegano i referenti di SEND –. Sono tutti ragazzi tra i 16 e 19 anni, arrivati dal Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati (Sprar), che vivono in comunità a Palermo e nei dintorni».
Tutti sono disoccupati o non hanno mai lavorato. «Ai giovani spieghiamo prima di tutto come funziona un’azienda, quali siano i ruoli al suo interno, come si svolgono i vari compiti, quali attività sono più indicate per le attitudini di ciascuno – continuano da SEND –. I ragazzi capiscono così cosa possono fare nel concreto, come orientare le proprie competenze: noi di SEND li aiutiamo in questa riflessione attraverso una specie di coaching. Per ognuno di loro è importante raggiungere un’autonomia lavorativa, economica e abitativa al più presto: vogliono imparare e mettersi in gioco. Sono consapevoli che dovranno contare sulle proprie forze».
Obiettivo di questi percorsi è mettere i giovani nelle condizioni di trovare un impiego, intento che non si esaurisce quindi nell’ottenimento di un contratto di lavoro: sono considerati elementi di successo anche il comprendere le proprie competenze e potenzialità, l’avere chiarezza sulle opportunità formative e professionali offerte dal territorio siciliano, nonché essere in grado di costruire un progetto di vita e lavoro.
Per facilitare il processo CIAI ha messo a disposizione un mediatore linguistico-culturale, in grado di interagire anche con la cultura di origine dei giovani beneficiari del progetto.
L’intervista a Daniela Nigro (SEND) prosegue sul sito del progetto Ragazzi Harraga: buona lettura!
Per saperne di più: Ragazzi Harraga. Processi di inclusione sociale per minori migranti non accompagnati nella città di Palermo