Il progetto Xing-Crossing non si ferma

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Minori stranieri non accompagnati: dall’insegnamento della lingua italiana alle consulte dei ragazzi

 

Proseguono le attività di apprendimento della lingua italiana e le riunioni delle Consulte dei ragazzi previste nell’ambito del progetto Xing- Crossing  ‘Percorsi di inserimento per giovani  migranti’, co-finanziato dell’iniziativa Never Alone 2018, per un domani possibile.

 

I ragazzi coinvolti nel progetto sono caduti in un tempo non tempo. Ci si è interrogati su come dare nuovi stimoli, ricreando una nuova regolarità, e una nuova scansione del tempo. CivicoZero onlus e Save the Children hanno quindi ripensato a come attivare i percorsi di apprendimento linguistico, partendo dalla motivazione, dalla partecipazione e dal protagonismo dei ragazzi.

 

Roma. Il mese di marzo ha stravolto l’azione didattica del laboratorio di lingua italiana di CivicoZero onlus. L’emergenza Covid-19 e la conseguente chiusura del centro hanno costretto gli operatori a ripensare l’intero sistema scuola in tempi rapidi, approntando una didattica a distanza accessibile a tutti i beneficiari dei corsi con lo scopo di garantire continuità didattica, presenza e supporto.

 

Nonostante le grandi difficoltà, il ristretto tempo imposto dall’esplosione della pandemia, CivicoZero ha saputo rispondere con tempestività ed energia mettendo in piedi in tempi rapidissimi una didattica a distanza mirata e innovativa per rispondere alle esigenze dei beneficiari anche con scarsi e inefficienti strumenti tecnologici a disposizione per garantire continuità educativa agli studenti.

 

Si è scelto di lavorare su Facebook, in quanto il social più accessibile e semplice per tutti i ragazzi sul quale è stato aperto un gruppo chiuso dedicato alla Scuola Italiano Civico Zero nel quale sono stati inseriti tutti gli studenti già coinvolti nel progetto Xing-Crossing. Si sono così creati due corsi di italiano virtuali. Al momento sono quindi attivi 3 corsi in totale che coinvolgono circa 45 ragazzi al giorno di cui il 45% provenienti da Egitto, Marocco e Tunisia, il 30% di origine albanese ed un restante 17% proveniente da Sira e Pakistan. La classe virtuale si attiva attraverso una chiamata audio collettiva e chat aperta per la scrittura e la condivisione di immagini (Google Images) per la comprensione del lessico; si aggiunge poi l’utilizzo di una lavagna virtuale AWW white board che permette all’insegnante di caricare i materiali didattici precedentemente predisposti e agli studenti di poter interagire e scrivere attraverso un codice condiviso.

 

Ad oggi sono state prodotte ed elaborate ben 30 unità di apprendimento differenziate per livelli linguistici ed esigenze individuali – imparare a scrivere dall’arabo all’italiano – e creazione da parte dell’insegnante di piccoli dizionari visivi e vocabolari ITA – AR creati ad hoc per gli arabofoni con il lessico dell’Unità. Le lezioni online hanno permesso di utilizzare video da Youtube, testi di testate online spesso sul coronavirus per informare sulle novità giornaliere relativamente a decreti, autorizzazioni, situazioni degli esami di licenza media, Celi 1 e ripresa del lavoro. Sono state scoperte risorse gratuite virtuali fino ad oggi sconosciute: Google Earth e la terra in 3D, giochi nascosti di google.com, tour virtuali nei musei: Vigamus (museo del videogioco di Roma) le piramidi di Giza, Google Maps Roma, le olimpiadi di Roma del 1960, video, luoghi e nascita del mito Muhammad Alì aka Cassius Klay, le olimpiadi di Tokyo 2020, ormai 2021.

 

Torino. Save the Children, attraverso gli operatori del centro CivicoZero di Torino, dopo una prima fase dedicata alla strutturazione della nuova modalità di somministrazione dei corsi (definizione obiettivi e modalità di comunicazione; programmazione/costruzione contributi didattici adatti al livello A0) e dotazione di materiali (libri per principianti assoluti) ai ragazzi nelle strutture di accoglienza, a partire dalla fine di marzo ha riavviato il corso di livello A0 attraverso la creazione di gruppi WhatsApp al fine di lavorare sulla produzione e comprensione scritta. Sono 16 i beneficiari del corso, le cui principali nazionalità sono: turco-curda, albanese, egiziana, senegalese, marocchina, pakistana e bengalese.  La scelta è ricaduta su WhatsApp in quanto social condiviso dal 99% dei ragazzi, immediato e fruibile sia da studenti che leggono e scrivono, ma anche, a mezzo messaggio audio, da ragazzi con maggiori difficoltà. Il 20 aprile è stato avviato un corso A0 sulla piattaforma Zoom per poter lavorare anche sulla produzione/comprensione orale. Il corso, di un totale di 12 ore, terminerà il 29 maggio.

 

Catania. Save the Children, attraverso gli operatori del centro CivicoZero di Catania ha proseguito le attività del corso di livello A1 tramite la creazione di un gruppo chiuso Facebook. È stato ripristinato lo sportello individuale di supporto scolastico e rivista l’impostazione del corso dedicato all’apprendimento dell’italiano per l’informatica per concludere il primo ciclo e somministrare il test finale. Sono state inviate regolarmente attività didattiche ai responsabili di comunità i cui beneficiari non hanno accesso ad internet. I partecipanti sono circa 30, tutti provenienti dall’Africa sub-sahariana (Mali, Costa d’Avorio, Liberia, Gambia, Guinea Conakry, Nigeria) o dal Bangladesh.

 

Consulta dei ragazzi.  A Torino i ragazzi della consulta proseguono le attività attraverso due modalità:
1. Realizzazione di incontri attraverso video-chiamate giornaliere con i ragazzi/e di Civico Zero connessi su Messenger in cui vengono discusse questioni legate alla situazione attuale: bisogni primari, pagamento affitto, paure relative al virus, scenari futuri;
2. Incontri virtuali per discutere la questione di genere, in collaborazione con il Movimento NUDM. Ogni settimana viene realizzato un collegamento Skype dove, ai circa 20 ragazzi/e del Movimento SottoSopra, si unisce anche un gruppo della Consulta costituito da 5 ragazzi curdi, e durante l’incontro un mediatore di Sottosopra che ne facilita la partecipazione.

 

A Roma e a Catania, invece, viene mantenuto un momento di ascolto e consultazione settimanale, tramite gruppi WhatsApp, dove si dà spazio più che altro alle situazioni vissute dai ragazzi e soprattutto al tema della scuola e ai limiti della didattica a distanza.