A Torino nell’ambito dei corsi di italiano del progetto Xing-Crossing è stato realizzato un laboratorio artistico che aveva l’obiettivo di lavorare alla costruzione di un gioco da tavola.
Il laboratorio si è focalizzato su: la capacità di disegno – straordinaria – di alcuni partecipanti e la versatilità di un gioco didattico, adatto a tutti i livelli dei ragazzi, basato sulla valorizzazione della propria cultura di origine, sul piacere di narrarne alcuni elementi, e conoscere le culture altre. Nei primi incontri, i ragazzi coinvolti hanno lavorato sul simbolo e la consegna era scegliere un elemento rappresentativo del proprio paese.
Il gioco è stato, successivamente, prodotto su materiale resistente ed è composto da una “tabella” con 15 caselle, un dado e una scatola. Per le pedine si è scelto di lasciare a ogni “squadra” in gara, di costruirle a piacere secondo la propria creatività, in modo da far diventare il gioco di “chi lo gioca”, in un’ottica plurale volta a favorire l’appartenenza, lo scambio e la cooperazione.
Il pensiero sottostante la creazione del gioco si fonda sulla convinzione che giocando si impara, che non c’è apprendimento senza motivazione, e che il fare, insieme, produce conoscenza.
La didattica ludica è, infatti, un aspetto consistente dei corsi Clio, e delle attività partecipate che si svolgono all’interno del centro diurno Civico Zero di Torino. Il gioco è particolarmente adatto all’età dei giovani che lo frequentano, e prezioso alleato per la cooperazione, quando la sfida non sia fondata su una competizione insana, ma, al contrario, quando crea occasioni di alleanza, protagonismo, partecipazione e valorizzazione dell’identità e delle differenze.
I ragazzi si sono divertiti e hanno lavorato in un clima di serenità, imparando il lessico attinente ai temi trattati ma soprattutto aspetti culturali importanti che hanno costituito il fil rouge del laboratorio artistico “Il giro del mondo”.
Di seguito alcuni lavori:
D., senegalese, 16 anni, ha scelto di disegnare il baobab come simbolo del proprio Paese
I., curdo, ha scelto di disegnare Istanbul
M., 16 anni, marocchino, ha rappresento così la famiglia.
F., gambiano, ha interpretato così la città.
Il risultato finale: