Uno degli assi fondamentali di Work in Progress è quello del lavoro, che si realizza attraverso un percorso molto strutturato, che parte con corsi professionalizzanti teorico-pratici, sia professionali che linguistici, e prosegue con un tirocinio formativo di due mesi e successivamente con l’attivazione di borse lavoro retribuite di tre mesi, (prorogabile di altri tre mesi in casi eccezionali e con l’impegno di assunzione).
Quest’ultimo passaggio è realizzato da Work in Progress in partnership con il Celav – il Centro di Mediazione al Lavoro del Comune di Milano – e rappresenta un’ulteriore occasione per introdurre gradualmente i ragazzi nel mondo del lavoro, inserendoli in contesti che possano offrire chance reali di assunzione.
“Negli ultimi mesi, e dopo i primi corsi professionalizzanti per l’edilizia e la ristorazione, erano state avviate una decina di borse lavoro, dalle quali avevamo avuto rimandi positivi e che per alcuni ragazzi significavano una prospettiva di assunzione; altre ancora stavano per essere avviate proprio in questi giorni, al termine dei tirocini formativi seguiti da Mestieri Lombardia. Ora però, a causa dell’emergenza sanitaria legata al coronavirus e in ottemperanza alle ultime direttive e decreti, si è bloccato tutto”, spiega Paola Calò del Celav.
“Se nel settore dell’edilizia anche in condizioni normali non è sempre scontato che la borsa lavoro diventi assuntiva – anche se devo dire che molte delle aziende coinvolte ci avevano dato questa prospettiva – nella ristorazione l’assunzione a seguito dei tre mesi di borsa lavoro, a fronte di un impegno costante del ragazzo, era quasi scontata”, dice ancora Paola.
“Ora invece c’è davvero molta incertezza e, pure quando usciremo da questa emergenza, sarà difficile avere delle prospettive di assunzione anche nel settore della ristorazione, perché molte aziende dovranno fare i conti con eventuali chiusure o ammortizzatori sociali, privilegiando quindi i loro dipendenti”, conclude.